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052 – La dépêche vétérinaire di sabato 14 giugno

Il movimento respiratorio primario (MRP)
 
Créé le : domenica 6 novembre 2011 di Ivo Lalla, Stephan Cayre

Dernière modificaton le : domenica 3 dicembre 2017

Dopo aver presentato in un articolo precedente il Movimento Respiratorio Primario (MRP) come una conseguenza della tensegrità (http://www.revue-osteo4pattes.eu/spip.php ?article342), eccolo in una visione meccanicista e storica, talvolta contestata, ma che resta una base essenziale nella pratica osteopatica. Il suo approccio è delicato, tanto nella comprensione intellettuale che nella sua percezione clinica. In questa sede forniremo gli elementi fondamentali anatomici che vi intervengono.

L’MRP è una fluttuazione, percepita da una mano "allenata", che ha un ritmo di 8 a 12 cicli per minuto, del liquido cefalo-rachidiano. Questa fluttuazione prenderebbe origine nei ventricoli cerebrali e nello spazio sub-aracnoideo, grazie alla variazione di volume dovuta alla motilità inerente del sistema nervoso centrale.

Questa motilità è sincrona con i movimenti della sinfisi sfeno-basilare e delle ossa craniche impari (in flessione ed estensione, cioè un movicmento assiale) e delle ossa craniche periferiche, come i temporali o i frontali (che presentano un movimento di rotazione esterna, poi interna).

La struttura che permette di mantenere l’equilibrio dinamico di questo movimento è formata dall’insieme delle meningi craniche, e soprattutto dalla falce cerebrale e la tenda del cervelletto, che giocano il ruolo di membrane di tensioni reciproche.

Legenda : ma cosa fa ? difficile per un veterinario non osteopata capire questa attitudine di ascolto, ma il tatto si può educare, al punto da estrapolare delle informazioni a partire da un cranio… ma solo l’apprendimento volontarista permette di affinare il proprio tatto al punto di sentire un frontale in restrizione (foto di P. Chêne)

Ricordiamo solo che la falce cerebrale si inserisce cranialmente sulla cresta frontale, la crista galli, la cresta etmoidea mediana e il processo etmoideo, e caudalmente sulla protuberanza occipitale. La tenda del cervelletto si inserisce cranialmente sui procesi clinoidei, caudalmente sulle creste laterali occipitali, e lateralmente sul bordo superiore delle zone petrose dei temporali. L’inserzione della falce sulla tenda è una linea di equilibrio fondamentale per gli osteopati, che la chiamano "Fulcro di Sutherland", dal nome dello scopritore dell’MRP negli anni 30.

Così, nella fase inspiratoria, l’inserzione craniale della falce cerebrale si sposta caudalmente, mentre la tenda del cervelletto si dirige cranialmente.

Le meningi non presentano alcuna inserzione ossea efficace al di là della terza vertebra cervicale, fino alla seconda vertebra sacrale. Così, i movimenti indotti alle meningi al livello del cranio si ripercuotono sul sacro, che riproduce l’MRP su un piano assiale (flessione ed estensione) tra le due iliache.

L’MRP è trasmesso all’insieme dell’organismo grazie al tessuto connettivo che prolunga le meningi e la dura madre, il che apre delle possibilità interessanti in termini di esplorazione funzionale.

Lo studio delle variazioni di questo ritmo, nella sua velocità, la sua frequenza e il suo ciclo, informa l’osteopata delle disfunzioni craniche, ma ugualmente di altre disfunzioni, comprese quelle viscerali. E gli permetterà di effettuare un trattamento.

Ma questa è un’altra storia…



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